Rocca di Mezzo
Rocca di Mezzo, anticamente chiamata Rocca Demesio, si trova su una collina a quota 1329 metri. L’agglomerato urbano sembra che sia sorto intorno all’VIII secolo ad opera di una piccola comunità di pastori sparsi nell’Altopiano per questioni di difesa. Nella metà del XIII secolo prende parte alla fondazione della città di L’Aquila mentre nel 1347, dopo un lungo periodo di prosperità, subisce il saccheggio e la distruzione del castello da parte di Carlo da Durazzo. Nel 1364 si avvia la ricostruzione del castello. Dopo fasi alterne di assedio, Braccio da Montone conquista Rocca di Mezzo assieme a Rocca di Cambio, nel 1424, in occasione delle lotte tra Aragonesi ed Angioini; Francesco Sforza orgo fortificato, le mura di cinta inglobate nel corpo della Chiesa Parrocchiale e la stessa chiesa.
Sono altresì di rilievo la Chiesa di San Leucio (gravemente danneggiata dal sisma del 2009), la cappella di San Michele Arcangelo, la chiesa della madonna del Pereto e i tipici scorci individuabili nelle tre zone in cui è ripartito, ancora oggi l’abitato: il Borgo (“Lu Bulvere”) di origini medievali, è posto a meridione, sulla cima di San Calvario e costituisce il nucleo più antico del paese, con case e rimesse in pietra, vicoli ripidi e la Chiesa Madre affiancata da un piazzale pedonale; la Morge (“La Morrece”) che si sviluppa sulla parte settentrionale di San Calvario, dove si può visitare uno dei luoghi più caratteristici del vecchio borgo quale i Tre Archi; ed infine la parte bassa del paese che si sviluppa intorno alla piazza principale, e che risulta in gran parte eretta nel corso del Novecento con edifici pubblici e privati di grande pregio e numerosi insediamenti turistici.
Commenti
grid
Dom, 08/20/2023 - 17:02
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Testo incomprensibile.
Ciao a tutti.
Nello scorrere il testo della storia della Rocca trovo questo:
Francesco Sforza orgo fortificato, le mura di cinta inglobate nel corpo della Chiesa Parrocchiale e la stessa chiesa.
Penso si tratti di un refuso, ma sarebbe bello se venisse corretto, per raccontare davvero cosa fece Francesco Sforza.
Grazie e buona giornata !
Carlo Scoccia.